Staff ACOGEI

Con esperienza e passione dal progetto all’impianto

Abbiamo recentemente intervistato Nicola Cannito, installatore del profondo Sud e in particolare di Altamura, “la Leonessa di Puglia”, città fi era e ribelle, bella e nobile per la sua storia e cultura legata a Federico II di Svevia. Siamo a poco più di 40 km da Bari e a 19 km da Matera, quasi al confi ne con la Basilicata.
Nicola Cannito ha vissuto sulla sua pelle l’emigrazione, è ritornato ad Altamura e non ha esitato a mettersi in discussione unendo la sua professionalità ed esperienza di progettista, acquisita in Breda, creando una sua impresa idraulica Acogei Srl che ha assunto giovani per gestire le moderne tecnologie informatiche: esperienza e innovazione.
Una sorta di modello integrato che permette di affrontare esigenze di vario tipo sul territorio ma aperto anche ad esperienze fuori confi ne, europeo ed extraeuropeo, con collaborazioni mirate ad aprire nuovi orizzonti di lavoro. Non sembri strano ma fuori dai nostri confi ni, soprattutto in Germania, amano e apprezzano le cose fatte bene dagli
italiani!

Ma quale “pensione”…

“Mi chiamo Nicola Cannito, ho 68 anni e una piccola impresa di progettazione e costruzione di impianti meccanici a fl uido. Mi si può certamente obiettare: perché non ti ritiri in pensione? Forse perché mi sono forgiato, come tutta la mia generazione, nella lotta per la sopravvivenza e per la conoscenza: professionale e umana. Perciò il ritiro a vita privata sarebbe un atto di rinuncia e non già un momento di lotta per la vita propria e del prossimo. Sono stato migrante all’inizio degli anni sessanta, dal Sud verso il Nord del mio Paese, dalla Puglia a Milano, con il mio titolo di studio di licenza elementare e con il desiderio di dare risposta al bisogno di una vita dignitosa. Pertanto, il motore di questa migrazione era alimentato da due elementi essenziali: il bisogno di lavoro per la sopravvivenza quale prodotto dell’istinto più forte dell’essere umano; il bisogno di appropriarmi di strumenti che consentissero la crescita della conoscenza, del sapere. Sono stato lavoratore studente negli anni sessanta/settanta in quel di Milano.
Periodo intriso di grandi difficoltà per la poca disponibilità di tempo necessario per ottemperare agli impegni assunti e per lo scontro sociale in atto nel Paese”.

Il ritorno a casa

“Nel 1981, dopo oltre vent’anni, sono ritornato al Sud a lavorare presso la OTB Spa (Offi cine Termotecniche Breda Spa), con sede a Bari, che produceva macchine per la climatizzazione degli ambienti (Refrigeratori a P. di C. e Generatori Termici), come tecnico di progettazione nella divisione di ricerca & sviluppo, con il diploma di Perito Industriale e con un apprezzabile bagaglio professionale costruitosi in oltre vent’anni di lavoro e studio conseguito nella mia permanenza a Milano. Nel 1995, il gruppo OTB Spa – facente parte dell’area EFIM – fu definitivamente chiuso e tutti i lavoratori licenziati. Le possibili strade da percorrere restavano: riemigrare al Nord del Paese; fare tesoro delle esperienze e del bagaglio professionale accumulato e tentare di una nuova esperienza: mettersi in proprio.Seppure prossimo ai cinquant’anni di età, la scelta ricadde sul percorrere la nuova esperienza: imprenditoriale”.

Nasce così ACOGEI…

“Costituisco la ACOGEI Srl (Assistenza Costruzione Gestione Impianti), una società impiantistica per la progettazione e costruzione di impianti meccanici a fluido, con un contenuto quasi inedito per una piccola società nascente, con lo scopo di fornire impianti dalla fase di progettazione a quella di consegna di tutta la fornitura in opera”. Le difficoltà per accedere al credito “Le diffi coltà in questo percorso sono state e sono tuttora tante.
Prima fra tutte la possibilità di accesso al credito! In particolar modo per un cinquantenne senza una storia imprenditoriale nel suo trascorso. L’unica possibilità di ottenere credito dalle banche era, e tuttora lo è, saldamente legata alla capacità di garantire con propri beni che abbiano un valore che superi di almeno cinque volte le linee di credito concesse. Questa è stata la grossa diffi coltà iniziale, la quale è diventata ancor più imperante oggi, con il sopraggiungere della crisi finanziaria, che ha colpito principalmente le piccole e piccolissime imprese. Ora, una piccola impresa come la mia, con le sue peculiarità, che vuole proiettare la sua prospettiva di crescita nel campo degli impianti cosiddetti integrati, ad alto risparmio energetico, trova ancora una volta grande diffi coltà, di tipo fi nanziario, nell’offrire questa tipologia di impianti su larga scala. Sarebbero necessari specifi ci sportelli creditizi in grado di affi ancare e fi nanziare progetti di fornitura di impianti integrati su larga scala.
Pertanto i soggetti per un’espansione di mercato di questo tipo, dai quali non si può prescindere, sono tre: utilizzatore di larga scala con scarse capacità di autofi nanziarsi: piccole realtà produttive, condomini, ecc.; impresa con specifi ca capacità di progettazione e fornitura in opera di impianti ad alto contenuto tecnologico e basso consumi
energetici; sportelli di credito, che affi anchi i due soggetti interessati, con un programma di fi nanziamento e di rientro dei capitali investiti nell’opera. È utopia? Nel nostro Paese sembra proprio di si!